Sovranità, libertà, piena
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I VERI NAZIONALISMI
AGGRESSIVI DELLA CORSA ALL’EXPORT, OVVERO, LA REALTA’ DELL’UNIONE EUROPEA. (di Elisabetta Uccello, postato il
07/10/2017) Dimentichiamo la vecchia accezione di
nazionalismo alla quale siamo legati, cioè quella in termini negativi e di
aggressività nei confronti degli altri popoli. Si
confonde quel nazionalismo con il patriottismo. Il termine nazionalismo così come ci viene
propinato dai media porta con sé la competizione fra popoli. Il termine patriottismo invece, purtroppo
oggi poco usato e travisato dai manipolatori mediatici col nazionalismo aggressivo
(o meglio dire imperialismo), indica il senso di appartenenza ad una
collettività, l’adesione ai valori, la difesa degli stessi, l’impegno civile
per renderla migliore e soprattutto la responsabilità sociale e la
partecipazione politica. Cos’è allora oggi realmente il
nazionalismo aggressivo ? Il
nazionalismo in termini negativi oggi è la competizione fra stati promossa
dall’Unione Europea. E’ il
neomercantilismo: competizione di merci il
cui basso costo è garantito dalla competizione salariale al ribasso. Tutto
deciso, scritto ed istituzionalizzato: i trattati europei, il modello della forte competitività fra
stati, fatta salva la quale….allora pensiamo a tutto il resto. .. ‘’Fatta salva la
competitività’’……Competizione, non cooperazione. Competizione. Cioè, senza
mezze misure e timori, guerra. Guerra economica fra stati… Gli oligopoli, i più forti, stanno
indirizzando la produzione nelle
specificità settoriali della grande industria. I vertici della grande industria
puntano alla produzione di beni a basso costo grazie a salari sempre più
bassi, in un sistema di lavoro merce che aliena il lavoratore nella
solitudine della grande produzione. Il lavoratore della multinazionale è
quasi invisibile. Questo capitalismo è la base per la
concentrazione di ricchezza da parte degli oligopoli. Questo modello di produzione è parassitario e predatorio e spesso sfocia nel
capitalismo finanziario puro, il cui obbiettivo è la tesaurizzazione
della ricchezza in un tentativo che sembrerà paradossale, ma sembra proprio
essere quello della riesumazione del gold standard,
dove al posto dell’ oro si tesaurizza e si
cerca di dare valore alla moneta
attraverso la scarsità di circolazione della stessa. Scarsità di moneta nell’economia reale
ovviamente. La moneta gira nel settore finanziario, in un gioco che nelle
scommesse sul futuro diventa speculazione. E’ l’ internazionalismo del capitale. Cos’ è invece il patriottismo? E’ una visione della società diversa.
Una visione che rigetta gli sfruttatori e i predatori del lavoro. E’ una visione che si basa sul
rispetto della dignità umana nel suo insieme. La centralità della dignità umana,
del rispetto della piena realizzazione
dell’ individuo nel proprio contesto sociale: l’economia al servizio
della comunità e del territorio. Un modello economico che cerca
l’indipendenza dallo sfruttatore. Affinché questo sia possibile, c’è
bisogno di una struttura che garantisca al cittadino quei servizi essenziali
che tutelino la salute, l’istruzione, la sicurezza: è lo stato. Lo stato della Costituzione della Repubblica Italiana. La sua funzione è
duplice: 1.
garantire a tutti i servizi essenziali e grazie al lavoro che egli stesso crea in
questi settori, garantire redditi che verranno spesi nell’economia reale e
quindi diventeranno domanda, che crea l’offerta. Domanda di beni creata in
primis da stipendi pubblici, che quando verranno spesi nell’economia reale
diventeranno anche stipendi privati. Domanda di moneta creata in primis dalle
tasse, che devono essere un mezzo per imporre l’utilizzo di una determinata
valuta dentro un territorio nazionale e mai devono essere uno strumento che
lo stato utilizza per finanziarsi, soffocando la domanda che alimenta
l’economia reale. 2.
Indirizzare la produzione incentivando o disincentivando i settori e la struttura
della stessa in base al BENE e LA
GIUSTIZIA SOCIALE, tramite le leggi e la tassazione. Quindi lo stato ha dei doveri.
Inderogabili: -
Essere
al servizio del modello sociale della
Costituzione. -
Promuovere
attraverso la propria spesa a deficit positivo il lavoro nei servizi che garantiscono lo stato sociale; spesa che
crea allo stesso tempo la domanda, che crea l’offerta del settore privato. -
Controllare
attraverso leggi e tassazione che il modello di produzione sia efficiente per
tutti ed allo stesso tempo rispetti la
dignità umana ed uno stile di vita
eticamente ed ecologicamente corretto. -
Lavorare
in un sistema di cooperazione
internazionale che miri al pieno sviluppo sociale ed economico di tutti gli
stati promuovendone e valorizzandone le peculiari ricchezze, senza che la
collaborazione fra nazioni si trasformi in schiavitù, competizione e
privazione di sovranità. Tutto questo ci viene impedito dalle
regole dell’Unione Europea, che impone i sommi principi della competitività
fra stati e consegna in mano alla Banca Centrale Europea, indipendente dai
governi, il potere di emissione e controllo della moneta. "Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza’’ (CANTO XXVI INFERNO, DANTE ALIGHIERI). Comment
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