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MOSLER ECONOMICS – MODERN MONEY THEORY di Marco Cavedon (cliccare qui per scaricare il pdf) INTRODUZIONE ALLA ME-MMT. Questo scritto vuole essere una introduzione ai concetti chiave della ME-MMT, per la comprensione dell’attuale crisi economica che sta devastando il mondo (soprattutto i paesi aderenti all’Unione Europea) e le prospettive per l’uscita da questa gravissima situazione, che ora come mai sta distruggendo anche il nostro paese, l’Italia. Modern Money Theory sta per Teoria della Moneta Moderna, una scuola economica post keynesiana (da John Maynard Keynes, il più influente economista del ventesimo secolo) fondata dal dott. Warren Mosler, probabilmente il più grande esperto al mondo di sistemi finanziari e monetari. Warren Mosler vanta decenni di carriera come consulente presso Banche Centrali e Ministeri del Tesoro di tutto il mondo. Emblematico fu il suo incontro presso il Ministero del Tesoro italiano con il funzionario Luigi Spaventa, nel 1991. L’Italia di allora aveva un alto debito pubblico (superiore al 110% del PIL) e tutto il pensiero economico mainstream scommetteva sul fallimento del nostro paese. Il dott Mosler fece però capire a Luigi Spaventa che in realtà uno stato a moneta sovrana di fatto non si finanzia né con i titoli di stato, né tantomeno con le tasse. “Perché vendete titoli di stato ? Per finanziare la vostra spesa oppure per evitare che il tasso di interesse interbancario a breve termine vada a zero ?” fu la domanda del dottor Mosler. “Noi paghiamo un interesse lievemente superiore allo zero sulle riserve bancarie” fu la risposta del dott. Spaventa, il quale realizzò la realtà del funzionamento della lira sovrana e nel giro di poco tempo invitò tutti gli altri funzionari del ministero ad un incontro insieme col dottor Mosler. “E pensare che il Fondo Monetario Internazionale voleva farci agire in maniera pro-ciclica” aggiunse Spaventa. Una settimana dopo, il governo italiano annunciò che avrebbe onorato i titoli in scadenza senza alcun problema e l’Italia non fece default.1 In un certo senso, si può affermare che la MMT nacque nel corso di questo episodio. Poco tempo dopo, a metà degli anni ’90 circa, Warren Mosler scrisse “The Soft Currency Economics”, ovvero “l’Economia della Moneta Sovrana”, la prima vera opera dalla quale trae poi origine la ME-MMT. Altri economisti importanti della ME-MMT sono Stephanie Kelton, Mathew Forstater, Randall Wray, William Kurt Black, Michael Norman e James Kenneth Galbraith (consulente del Presidente USA Barack Obama e figlio di John Kenneth Galbraith, uno dei più grandi economisti del secolo scorso). Sono tutti economisti di altissimo livello. La Modern Money Theory è stata ampiamente diffusa nel nostro paese dal giornalista di inchiesta dott. Paolo Barnard, cofondatore di Report, saggista, scrittore, corrispondente estero per le maggiori testate nazionali. Attorno a Paolo Barnard nel 2012 si è costituita una fitta rete di attivisti che nel 2013 si sono riuniti nel Comitato Nazionale della ME-MMT. Il movimento si suddivide in vari gruppi a livello regionale e locale, ciascuno con un proprio coordinatore e almeno un referente economico che, in seguito ad abilitazione tramite apposito percorso formativo, ha il compito di esporre al pubblico i concetti e il programma della ME-MMT. Il sottoscritto attualmente ricopre il ruolo di Coordinatore ME-MMT Veneto e Referente Economico per la nostra regione. I nostri incontri si suddividono fondamentalmente in due tipi di presentazioni: “E’ un Economicidio”2 e “Programma ME-MMT di Salvezza Economica Nazionale”3, stilato in un convengo di economia tenutosi il 20 ottobre scorso a Rimini, nel quale hanno partecipato gli economisti Warren Mosler, Mathew Forstater, Alain Parguenz e il giornalista Paolo Barnard. I relatori hanno spiegato ad un pubblico di oltre 1.000 persone punto per punto cosa deve fare il nostro paese per tornare sovrano della sua moneta in maniera ordinata e uscire così dalla catastrofe dell’Eurozona. Ma andiamo con ordine. Nel corso del 2012, oltre al meeting sopra citato, ne è stato realizzato un altro a Rimini nel mese di Febbraio, sempre organizzato da Paolo Barnard e nel corso del quale vari economisti della ME-MMT hanno esposto i concetti della loro scuola economica, mentre il dott. Alain Parguez della scuola del Circuitismo ha esposto le origini storiche dell’Unione Europea e il perché della perdita di democrazia che ha coinvolto tutti i popoli che ne fanno parte. Nel mese di giungo 2013 il giornalista Paolo Barnard e il dott Warren Mosler hanno svolto un tour economico che ha interessato tutte le regioni d’Italia e nel corso del quale hanno partecipato moltissime persone interessate tra cui esponenti di spicco delle istituzioni, quali ad esempio il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Durante questi convegni è stato spiegato il Programma ME-MMT per il ritorno alla sovranità monetaria e parlamentare del nostro paese ed è stato diffuso il documento della “Grande Coalizione Tra i Sindaci”4 . E’ stato inoltre illustrato il meccanismo dei Crediti di Imposta come mezzo per la salvezza nell’immediato dei nostri comuni, che tuttavia è stato bocciato da Bruxelles in quanto catalogato comunque come spesa a deficit da parte dello stato. COME FUNZIONA UNO STATO A MONETA SOVRANA (USA, Giappone, l’Italia della Lira, ecc …). In uno stato a moneta sovrana la valuta viene creata in autonomia da parte del governo, che ne è il monopolista. Ne consegue che uno stato a moneta sovrana (che chiameremo GOVERNO o G per comodità) per primo genera il denaro, che spende per tutti noi cittadini e aziende facenti parte del settore NON GOVERNATVO (che chiameremo per comodità NG). Il GOVERNO quindi è l’unica entità che può immettere nuova liquidità al netto all’interno del settore NG e lo fa per dare lavoro a persone da lui stipendiate, ad esempio insegnanti, polizia, ospedali, appalti pubblici per la costruzione di infrastrutture, centrali energetiche, ecc. Tutte queste persone stipendiate da G potranno poi usare la valuta per comprare prodotti e servizi da altre persone all’interno di NG. Ma cosa impone a NG di accettare la valuta del governo ? La funzione in questo caso è svolta dalle tasse. Il GOVERNO spende per NG nella sua valuta ed impone a NG la riscossione di tributi sempre nella valuta che ha emesso. Questo fa sì che NG deva necessariamente vendere prodotti e servizi a G per procurarsi la valuta di cui ha bisogno per pagare le tasse e anche per risparmiare e comprare beni e servizi da altri attori all’interno di NG, che saranno anch’essi interessati ad approvvigionarsi della valuta dello stato per pagare le imposte, necessità primaria per poter vivere all’interno di un certo paese. Si badi che questo fu il medesimo metodo utilizzato dai colonizzatori europei in Africa nel corso del diciannovesimo secolo per imporre alle tribù locali di lavorare per loro1. Se NG non fosse obbligato a pagare le tasse, potrebbe rifiutare la valuta dello stato e a questo punto potrebbero crearsi tutta una serie di zone franche al suo interno. Da tutto ciò ne consegue un’altra importante considerazione: il governo quindi spende e tassa nella sua valuta, ma a questo punto è suo dovere spendere di più di quella che drena (tassando) dal nostro settore NG, per permettere a tutti noi non solo di pagare le tasse, ma anche di risparmiare e utilizzare tali risparmi per finanziare le nostre spese in beni e servizi e fare così girare l’economia. G deve quindi spendere a deficit, spendere di più di quello che incassa e con moneta sovrana ciò non è mai un problema, non esiste un vero “debito pubblico” per lo stato monopolista della sua moneta, che per primo la emette e solo in seguito la può ritirare con le tasse o con i titoli. Un’altra importante conseguenza di tutto ciò è che in realtà le tasse in uno stato a moneta sovrana sono un mezzo con cui il governo in verità distrugge la sua valuta. Le tasse non sono mai servite allo stato a moneta sovrana per finanziarsi ed è impossibile il contrario. Come faccio io Stato che creo per primo la valuta ad esaurirla o a raccoglierla da NG se per primo non l’ho spesa ? Non si può, ciò è matematicamente impossibile 5. Sciaguratamente uno stato mal consigliato può decidere di fare un’altra cosa, ossia, il pareggio di bilancio, ossia, tassare tanto quanto spende per noi settore NG e a questo punto noi avremo zero di ricchezza finanziaria nuova al netto con cui poter risparmiare o aumentare i consumi per rilanciare l’economia. Oggi tutti (o quasi) i media, tutta l’economia mainstream descrivono invece ciò come la virtù di uno stato, nel nome di un falso ideologico che vuole che il settore G si comporti come un’azienda o come un buon padre o madre di famiglia, che spende di meno di quello che incassa. Ciò a livello della macroeconomia contabile dei saldi settoriali di uno stato a moneta sovrana è palesemente un falso ideologico, un errore di economia, propugnato dalle correnti economiche neoliberiste che hanno colonizzato tutte le università, tutti i media e quotidianamente ci martellano la testa con questa falsa retorica, che vuole che lo stato sia messo da parte e reso incapace di tutelare i pieni diritti sociali, la piena occupazione e la piena democrazia. Un processo che inizia già negli anni ‘20 del secolo scorso col pensiero di economisti quali Walter Lippman, mentre in Europa tali logiche antisociali si affermarono a cavallo tra le due Guerre Mondiali con politici ed economisti quali Jean Monnet e Robert Schuman, i padri fondatori dell’Unione Europea, integralisti cattolici e nemici dichiarati del popolo e Francois Perroux, collaboratore della Francia fascista e della Germania nazista che per primo ipotizzò l’esistenza di una moneta straniera per “togliere agli stati la loro ragion d’essere”. Per approfondimenti si invita il lettore a consultare il saggio di economia di Paolo Barnard “Il Più grande Crimine 2011” 6. Lo stato sciaguratamente può fare una cosa addirittura peggiore, ossia, il surplus di bilancio (sancito dal Trattato Fiscal Compact), ossia, togliere a NG con le tasse di più di quello che spende e a questo punto l’impoverimento della nostra economia sarà ancora più estremo. Queste sono le logiche che stanno alla base del Trattato di Maastricht, del Trattato di Lisbona e del Fiscal Compact, che impongono agli stati dell’Eurozona deficit strutturali bassissimi e promuovono avanzi di bilancio primari (cioè al netto della spesa per interessi sui titoli di stato), unicamente per mettere da parte il potere di spesa a deficit positiva del governo e favorire il grande settore privato delle speculazioni finanziarie e del blocco neomercantile soprattutto franco-tedesco, i veri vincitori di questo sistema. A questo punto per avere entrate al netto NG dovrà puntare tutto sulle strategie neomercantili dell’export (esportare di più di quello che importa), in una corsa continua al ribasso dei salari e delle condizioni di vita della popolazione. E’ quanto ha fatto la Germania, che con l’ingresso nell’Euro e adottando queste politiche7 ha di fatto distrutto la concorrenza di tutti gli altri stati europei e oggi si vedono anche al suo interno le conseguenze nefaste di queste politiche economiche. COME SPENDE UNO STATO A MONETA NON SOVRANA (gli stati dell’Eurozona oggi). Oggi tutti noi stati dell’Eurozona siamo esautorati di ogni sovranità di spesa e addirittura anche parlamentare e politica. Di fatto l’UE è governata da un gruppo di tecnocrati (Commissione Europea) non eletti dai popoli, secondo principi di assoluta indipendenza da ciascun governo e che possono imporre leggi anche direttamente per decreto dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, mentre il Parlamento Europeo storicamente è sempre stato un organo subalterno con poteri molto limitati, già a partire dai trattati fondanti della UE. Esiste inoltre una Corte di Giustizia Europea più potente di tutti gli organi di giustizia nazionali e addirittura delle nostre stesse costituzioni. Ci è stata tolta anche la sovranità monetaria. Oggi noi Italia così come tutti gli altri stati dell’Eurozona non possediamo più un Ministero del Tesoro con un Conto Speciale di Tesoreria presso la Banca Centrale, dal quale possa attuare liberamente spese a deficit positivo, con il solo limite del raggiungimento della piena occupazione (si intende solitamente un livello di disoccupazione prossimo al 2% o addirittura minore). Oggi esiste un’unica Banca Centrale, la Banca Centrale Europea, che non risponde al volere di nessun governo e che immette liquidità all’interno dei mercati dei capitali, compresi fondi speculativi, fondi sovrani stranieri (arabi, libici, ecc.), assicurazioni private, fondi pensione, ai quali gli stati dovranno rivolgersi per finanziare ogni loro singola spesa 6. I problema è che in questa situazione i governi sono esautorati di ogni autorità e in balia delle più becere logiche neoliberiste che ergono principi quali il libero mercato e la concorrenza senza falsazione allo stato di supremi regolatori della vita delle persone, in affanno per sopravvivere, disposti a qualsiasi condizione di lavoro e a qualsiasi sacrificio e questo è il piano europeo originario voluto già negli atti fondanti di quello che noi della ME-MMT non esitiamo a definire un disastro a livello democratico ed economico senza precedenti, almeno nella fase storica dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ora il debito pubblico è veramente un problema, ora lo stato è vero che realmente può finire i soldi se non è abile a soddisfare i ricatti dei mercati dei capitali (leggasi spread), ora è vero che chi non paga le tasse può determinare la chiusura di una scuola o di un ospedale, con l’Euro ciò è veramente divenuto un crimine. Noi della ME-MMT siamo concordi nel definire un sistema come quello dell’Eurozona, che non mette al primo posto la piena occupazione e il pieno stato sociale un vero e proprio crimine contro l’umanità. Si badi che la sola condizione di sovranità monetaria, pur essendo una condizione necessaria, non è di per sé stessa sufficiente per risolvere il problema e lo si evince dal comportamento della quasi totalità delle altre economie più avanzate, quali gli USA e la Gran Bretagna, che non applicano la spesa a deficit positiva per tutelare la propria popolazione e con lo scoppiare della crisi finanziaria in America nel 2007 abbiamo la riprova di ciò. Ci deve essere anche la volontà politica di andare contro gli interessi del mondo della finanza e delle grandi aziende dedite all’export. PROGRAMMA ME-MMT PER LA SALVEZZA ECONOMICA DEL NOSTRO PAESE. Il documento (tra i più autorevoli in ambito accademico) è liberamente scaricabile dal nostro sito al seguente indirizzo: http://memmt.info/site/wp-content/uploads/2013/01/Programma_memmt.pdf Di seguito sono riassunti i punti fondamentali: 1) Nell’uscire dal sistema Euro, l’Italia annuncia che pagherà in Lire e comincerà fin dall’inizio a tassare nella nuova valuta sovrana. 2) Tutti i depositi denominati in Euro rimarranno tali. Le tasse genereranno una forte domanda di Lire e per eseguire le transazioni nella nuova valuta, tutti dovranno cominciare a vendere gli Euro per acquisire Lire e ciò causerà una valutazione della Lira a scapito dell’Euro. Parimenti i mercati dei capitali non potranno speculare con la nuova valuta causandone un deprezzamento, in quanto la Lira all’inizio sarà una moneta scarsa e ricercata per ogni transazione. Probabilmente il governo nuovamente sovrano si troverà a dover gestire il problema opposto, ossia, un eccessivo apprezzamento della Lira e in questo caso avrà tutti gli strumenti necessari in coordinamento con Banca Italia (la nostra Banca Centrale) per poter intervenire. 3) Il Governo finanzia fin da subito un programma di piena occupazione (Piano di Lavoro Garantito o PLG) sull’esempio del Plan Jefes applicato in Argentina nel 2002, che salvò quel paese dal baratro in cui si trovava e alla cui stesura parteciparono economisti della MMT tra cui il dott. Mathew Forstater. I lavori in questione dovranno essere provvisori in attesa della ripresa dell’economia, dovranno essere di pubblica utilità e il meno possibile in competizione con il settore privato. 4) Il PLG causerà un spinta ai consumi con il rilancio dell’economia in tutto il paese e pian piano una larga fetta di lavoratori rientrerà nel settore lavorativo privato, che gioverà anche dell’afflusso di personale formato in nuove attività previste dal PLG, come i lavori green e quelli nell’ambito della ricerca. 5) Il Governo abbandonerà le logiche distruttive neomercantili e neoliberiste che si basano sull’abbattimento della domanda interna per adottare quei modelli basati sul super export che stanno dimostrando tutti i loro limiti nei paesi in cui vengono applicati, come la Germania, i Paesi del Nord Europa e il Giappone stesso. 6) Il Governo cesserà l’aumento della sua spesa a deficit per sorreggere il PLG solo qualora si raggiunga lo status della piena occupazione (bassissima disoccupazione) per evitare fenomeni inflattivi (troppa moneta in circolazione con capacità produttiva satura), conscio però del fatto che di per sé l’inflazione non è quasi mai un problema reale se esistono meccanismi atti a mantenere il potere di acquisto. L’Italia agli inizi degli anni ’80 infatti aveva alta inflazione ma il più elevato risparmio al mondo delle famiglie (dati OCSE 2). L’inflazione è stata un problema solo in determinati momenti storici caratterizzati da guerre, devastazioni del contesto produttivo, incapacità di imporre tasse, forte indebitamento in oro (Repubblica di Weimar 1920-23) o in valuta estera (dollari per lo Zimbabwe nel 2008). 7) Il Governo abroga il cosiddetto “Divorzio” tra Banca Italia e Ministero del Tesoro del luglio del 1981 e costringe la nostra Banca Centrale a farsi garante di tutti i depositi dei correntisti, dato che per loro è impossibile controllare il corretto comportamento del settore bancario. 8) Il governo abolisce l’emissione dei Titoli del Tesoro che con i moderni sistemi monetari sono completamente inutili e qualora ci fosse la necessità di alzare il tasso di interesse interbancario a breve termine per mitigare un’economia che corre troppo, in coordinamento con Banca Italia regola al giusto livello i tassi sulle riserve detenute dalla banche presso la Banca Centrale. BIBLIOGRAFIA. 1: Warren Mosler “Le Sette Innocenti Frodi Capitali della Politica Economica”, Edizioni Arianna. 2: Dott Marco Cavedon “E’ Un Economicidio” – spedibile su richiesta a “veneto@memmt.info” 3: “Non Eravamo i PIIGS. Torneremo Italia”. Programma ME-MMT di salvezza economica per il paese. Estensori dott Warren Mosler, dott Mathew Forstater, dott Alain Parguez, dott Paolo Barnard. http://memmt.info/site/wp-content/uploads/2013/01/Programma_memmt.pdf 4: “Gran Coalizione Dei Sindaci Italiani Per la Salvezza Nazionale” http://memmt.info/site/wp-content/uploads/2013/06/gran_coalizione.pdf 5: “E’ possibile che tasse e titoli finanzino la spesa pubblica ?” – dott.ssa Stephanie Bell, Luglio 1998. Per approfondimenti si rimanda anche all’articolo dell’economista Bill Mitchell “La Spesa a Deficit”, in tre parti: http://memmt.info/site/la-spesa-a-deficit-101-parte-1/ http://memmt.info/site/la-spesa-a-deficit-101-parte-ii/ http://memmt.info/site/spesa-a-deficit-101-parte-3/ 6: Paolo Barnard “Il Più Grande Crimine 2011” http://paolobarnard.info/docs/ilpiugrandecrimine2011.pdf 7: “I Salari In Germania” – German Institute For Economic Research http://memmt.info/site/wp-content/uploads/2013/04/Paper06-_-Germania.pdf Comment
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Scritto
in codice HTML da Marco Cavedon in data 31-01-2014
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